A Singapore, la casa milanese decide di adottare il compound più morbide dell’intera gamma (C3,C4,C5) in una pista che non è particolarmente severa coi pneumatici dove si prevede come al solito una gara con un elevata percentuale di umidità. Il tracciato di Marina Bay si presenta con una modifica nella parte conclusiva che la rende più veloce e poco sotto i cinque chilometri di lunghezza.
La Pirelli per il Gp di Singapore ha deciso di adottare le mescole più morbide (C3,C4,C5) tenendo presente che la pista non è particolarmente severe con l’usura delle gomme, questo compound può essere adatto alla pista di Singapore. Ma i piloti e vari addetti ai lavori dovranno fare i conti con elevate temperature più che altro con indici di umidità tra i più alti del calendario, infatti, sarà importante nello specifico per i piloti, idratarsi di continuo per non perdere troppi liquidi. Quest’anno il tracciato id Marina Bay si presenta con una importante modifica , in particolare il tratto dalle curva 16 alla 19 è diventato un rettilineo lungo quasi 400 metri, di conseguenza la pista è scesa sotto i cinque chilometri.
Mario Isola responsabile della Pirelli Motorsport dichiara quanto segue A Singapore prende il via la fase finale di questa lunga stagione, che porterà la Formula 1 a correre in tre continenti e 16 fusi orari. Il Gran Premio nella città-Stato di Singapore è stato il primo a svolgersi sotto la luce artificiale, aprendo una strada poi seguita in tutto o in parte da altre gare. Dal punto di vista tecnico, quella di Marina Bay è una tipica pista cittadina, molto tortuosa (sono 19 le curve, molte a 90° C) e con pochissime vie di fuga: anche un piccolo errore può essere pagato a caro prezzo. Dal punto di vista aerodinamico, le caratteristiche della pista impongono la scelta di una configurazione ad alto carico. Quest’anno fa il suo debutto un’importante novità nel tracciato, determinata da una serie di interventi edilizi nella zona di Marina Bay: la sezione originariamente compresa fra le curve 16 e 19 è diventata infatti un rettilineo lungo quasi 400 metri. La modifica renderà sicuramente il circuito più veloce, sia perché la lunghezza totale scende sotto i cinque chilometri sia perché sarà decisamente più filante. Da valutare se la modifica avrà un impatto sulle strategie, anche perché almeno sulla carta potrebbe anche essere stata creata un’opportunità per i sorpassi, fino ad oggi molto difficili a meno di non avere un grande margine di vantaggio in termini di prestazione.
Il manager milanese continua “Lo stress sui pneumatici non è particolarmente elevato in termini di carichi mentre particolare attenzione dovrà essere data alla gestione dell’asse posteriore, messo a dura prova in fase di trazione in uscita dalle curve lente. Le temperature sono solitamente piuttosto elevate e costanti, trovandosi Singapore a pochi chilometri dall’Equatore, il che aumenta il rischio di surriscaldamento, tanto delle gomme quanto di tutte le parti meccaniche della monoposto, senza dimenticare peraltro l’elemento determinante in una corsa automobilistica, vale a dire il pilota!”
Di Stefano Penner
Foto: Wikipedia Pirelli