Sono passati trent’anni da quel tragico 1 maggio 1994 quando Ayrton Senna durante il Gp di San Marino a bordo della sua Williams, perse la vita a seguito dell’incidente andando a sbattere alla curva Tamburello. Anche se è passato tanto tempo il suo ricordo rimane indelebile nella memoria di ogni appassionato.

Era il 1 Maggio 1994 faceva un gran caldo la tensione tra i piloti era molta alta il loro collega Roland Ratzenberger era morto da 24 ore e vi erano tantissime polemiche sulle condizioni di sicurezza della pista imolese, Ayrton era molto nervoso e preoccupato, inoltre era anche altrettanto teso per dimostrare a tutti che era il pilota forte che tutti conoscevano tre volte iridato perché all’interno del paddock era al centro dell’attenzione per le performances deludenti che aveva raccolto nei primi due appuntamenti collezionando ben dure ritiri consecutivi, e dando via libera a Michael Schumacher che era diventato il leader della classifica generale. Il pilota di San Paolo aveva percepito queste voci e voleva a tutti costi ottenere un buon risultato nel Gp di San Marino, la vittoria sarebbe stata la miglior soluzione per smentire queste illazioni in cui Senna aveva perso la grinta.

Il pilota di San Paolo partì in pole position tenendosi dietro la Benetton di Michael Schumacher e la Nicola Larini su Ferrari (in quella circostanza sostituiva l’infortunato Jean Alesi). Durante la partenza uno schianto id lamiere dalle due vetture coinvolte la Benetton di J.J Lehto e la Lotus di Pedro Lamy in cui molti detriti andarono a finire in mezzo alla pista, altri tra il pubblico provocando ferite gravi a dei tifosi sulla tribuna principale; la direzione gara mise bandiera gialla e mandò la safety car per permettere ai commissari di pulire il tracciato, al 6° giro venne data bandiera verde e la corsa riprese Senna accumulò qualche decimo di vantaggio sul tedesco della Benetton, inizia il 7° giro la Williams FW16 di Senna si schianta sul muro della curva Tamburello, il brasiliano rimane vittima di una monoposto diventata ingovernabile a causa del piantone dello sterzo spezzato, il quale per una modifica era stato saldato con grande imprecisione considerando che la Williams era il team campione del mondo in carica, punto di riferimento per tutta la F1 in grado di portare tutti i pezzi e attrezzature sempre aggiornati ad ogni gara.

Dopo l’urto Ayrton per qualche istante accenna un movimento della testa, facendo credere che fosse cosciente, ma in realtà era stato un piccolo riflesso incondizionato purtroppo nell’impatto contro il muro, la sospensione anteriore destra si era staccata e la parte terminale a forma di punta affilata gli entra nel casco poco sopra la visiera nella zona più vulnerabile, ferendolo mortalmente recidendo l’arteria temporale provando una vasta emorragia e un imponente trauma cranico. Senna viene trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna in elicottero in condizioni gravissime, la responsabile del reparto di rianimazione la Dottoressa Maria Teresa Fiandri comunicò da subito notizie poco confortanti, a parte la ripresa dell’attività pressoria verso le 15,10, per il resto il brasiliano non aveva più ripreso conoscenza, addirittura un team di neurochirurghi avevano l’intenzione di operarlo ma il suo cervello era in stato di estrema sofferenza e decisero di non proseguire per l’intervento, alle 17,30 venne dichiarato in stato di morte celebrale e successivamente alle 18.40 il cuore di Ayrton Senna cessò di battere e dieci minuti dopo alle 18:50 venne comunicato l’ufficialità della sua morte.

Non ci sono tante parole per descrivere la tristezza che si prova per la scomparsa prematura di Ayrton Senna era un pilota con un talento straordinario riusciva a essere in perfetta sintonia con la macchina e la pista, inoltre riusciva a trovare la concentrazione ideale per trovare il giro perfetto in qualifica e centrare la pole position. Dal punto di vista umano era eccezionale era sempre dalla parte dei poveri quando vinceva condivideva la gioia con il popolo brasiliano in più aveva anche istituito un’associazione diretta attualmente dalla sorella Viviane che si occupa di dare supporto ai bambini brasiliani dall’infanzia disagiata.

Ciao Ayrton sarai sempre nei nostri cuori.

Di Stefano Penner

Foto: Wikipedia