In questo articolo ho voluto spiegare alcuni concetti tecnici della F1 che molto spesso sentiamo, termini come: profilo alare, efficienza aerodinamica, nolder e molto altro. Analizziamoli insieme.

Aerodinamica: Disciplina che studia come i flussi d’aria investono gli oggetti ( nel nostro caso le monoposto di F1)

Airscope: Presa dell’aria collocata sopra la testa del pilota avente lo scopo di raffreddare le componenti superifciali del motore.

Bandella: E’ una paratia verticale utilizza per indirizzare l’aria verso direzioni prefissate o per impedire la formazioni di vortici d’aria che possono disturbare la pressione aerodinamica in una data zona della monoposto.

Bargeboard: Indica un setto di forma triangolare posizionato davanti al radiatore ai fini di deviare verso l’esterno le turbolenze generate dalle ruote anteriori, creando vortici che hanno lo scopo di diminuire la pressione verso il fono, aumentando di conseguenza efficienza e carico migliorando la prestazione della vettura.

Barra Anitrollio: Serve a impeidre il coricamente del telaio in curva, la rigidezza o la morbidezza della barra antirollio è un aspetto molto importante che a seconda del tipo di circuito o di stile di guida del pilota può influire positivamente o negativamente sulla prestazione della monoposto. In particolare quando si regola tale parametro si definisce la ripartizione delle forze torsionali nella parte anteriore e posteriore di influenzando l’usura dei pneumatici, la quale può generare sottosterzo o sovrasterzo. Sia la regolazione della barra antirollio e la ripartizione delle frenata possono essere regolate dal pilota nell’abitacolo senza fermarsi ai box.

Beam-Wing: E’ una componente dell’ala posteriore che crea ulteriore carico aerodinamico e interferisce con il fondo e può sorreggere anche l’intero l’alettone posteriore.

Centro di rollio: Il punto ideale dove in curva la vettura ruota spinta dalla forza centrifuga, sia l’asse anteriore e posteriore hanno il loro asse di rollio.

Carico aerodinamico: Viene definito nel settore automotive “peso dell’aria” , equivale alla forza dell’aria dell’aria esercitata verso il basso su un solido in questo automobile. In partica se una macchina o monoposto hanno un buon carico risultano molto stabili nella guida.

CFD: L’acronimo di Computional Fluid Dynamic branca della ingegneria nata negli anni 80 per studiare nel dettaglio come i flui di d’aria investono la vettura. Oggi giorno è molto usata nelle corse automobilistiche in particolare modo in Formula 1, massiam espressione tecnologica del motorsport ed automotive.

Corda: E’ la dimensione longitudinale di una profilo alare (alettone anteriore e posteriore). i parametri sono riportati in percentuale pari a 100.

Coefficiente Aerodinamico: Caratterizza la forma dell’oggetto e le sue qualità aerodinamiche (nel nostro caso l’automobile). Si distinguono Coefficiente di Resistenza con il simbolo Cx, il Coefficiente di carico Verticale Cz, quest’ultimo in una monoposto di F1 più il valore è negativo ,meglio è per la prestazione della macchina.

Deflettore: Piccola paratia alare utilizzare per deviare iflussi d’aria in una data zona della monoposto alllo scopi di creare ultriore carico ed efficienza.

Deportanza: Fenomeno fisico chiamato in inglese downforce, ossia è la forza verticali che tiene la monoposto ancorata la suolo, in particolare il risultato è dato dalla pressione dell’aria che deve essere maggiore rispetto sommata a quella che investe il sotto della macchina. Nel campo aereonautico abbiamo invece il fenomeno inverso chiamato Portanza.

DRS: Acronimo per Drag Reduction System, serve a regolare l’incidenza dell’ala per aumentare la velocità in curva allo scopo di fare fendere maggiormente l’aria dalla monoposto diminuendo la resistenza all’avanzamento. Tale accorgimento è stato introdotta dalla FIA per aumentare i sorpassi, ma già negli anni 80 e inizio 90 con le sospensioni attive erano già una ossia di DRS sempre per facilitare i sorpassi tra le vetture.

Effetto Suolo: In fisica determina tutti i fenomeni aerodinamici su un corpo messo su un piano, in campo automobilistico è il benefico che ha l’aria ha per passare sotto il fondo della vettura. Negli anni 70 i tecnici hanno approfondito tale fenomeno studiano molti accorgimenti tecnici dove è stato possibile conferire alla portata d’aria una velocità molto elevata facendo diminuire la pressione creando una specie di “risucchio” verso il basso aumentando il carico aerodinamico. Lo studio dell’effetto suolo rappresenta una bella sfida per gli ingegneri che ogni volta hanno sempre lo scopo di creare soluzione tecniche di grande livello.

Filetto: E’ il percorso che percorrono nello spazio i flussi d’aria si possono individuare iniettando del fumo mediante delle luci laser oppure in galleria del vento.

Flap: Parte superiori dei profili separata dalla sezione centrale molto inclinato verso il flusso ai fini di produrre pressioni molto elevate. In un profilo ci possono essere uno o più flap a seconda delle esigenze, di conseguenze ci possono essere una o più fessure denominate slot.

Fondo Piatto: Nel 1983 il regolamento tecnico della F1 prevedeva che la parte terminale del fondo della monoposto doveva essere piatto ai fini di evitare lo sfruttamento di pressioni troppo basse al di sotto di essa, con conseguente carichi elevati, tale fondo è suddiviso in due livelli, la parte centrale caratterizzata da una larghezza di 500 mm corrispondente al piano di riferimento dove sono controllate tutte le misure della monoposto, nel secondo livello troviamo le due parti laterali (piano scalinato) collocato più in alto a 50 mm di altezza, in modo da evitare che il fondo si avvicini troppo all’asfalto.

Galleria del Vento: Luogo dove l’ingegnere aerodinamico progetta i suoi studi, la “Galleria” è formata da un tubo dove scorre l’aria a velocità controllata, il tecnico posiziona il modellino o anche la monoposto a grandezza reale e viene “sparata l’aria nelle zone interessate in cui i tecnici studiano come sono le pressioni dei filetti fluidi che investono il corpo vettura ai fini di migliorare le prestazioni aerodinamiche.

HERS: Heat Energy Recovery System è un sistema utilizzato per recuperare l’energia dal turbo compressore quando le eliche girano per inerzia, l’energia recuperata serve per aumentare l’efficienza del motore.

Halo: Dispositivo di protezione per proteggere la testa del pilota in caso di incidenti.

Incidenza: E’ l’inclinazione che può avere un profilo rispetto all’aria, tale parametro è importante per produrre la forza di deportanza necessaria ai fini di non avere turbolenze che possono danneggiare la prestazione della monoposto.

Kers: Kynetic Energy Recovery System, dispositivo ideato nel 2009 allo scopo di recuperare l’energia cinetica in frenata. Tale dispositivo si utilizza per caricare una batteria in grado di alimentare un motore elettrico in aiuto al motore endotermico, dando un aumento di potenza per pochi secondi. Il kers è stato poi usato dal 2011 al 2012 in modalità manuale il pilota doveva premere un pulsante per attivarlo, invece dal 2014 è stato abbinato all’ERS infatti i due sistemi di recupero dell’energia formano il ERS. L’Hers non sarà più utilizzato a partire dal 2026 quando i motori ritornare ad avere il Kers come nel 2009, quindi i motori avranno la parte elettrica meno sofisticata.

Monkey Seat: Evidenzia una piccola porzione di ala messa sotto l’ala posteriore per aumentare il carico, i tecnici scelgono questo tipo di configurazione per avere una ulteriore incremento della prestazione aerodinamica.

Nolder: Elemento ad angolo fissato sul borodi di uscita del fpla per aumentare la pressione in quella data zona, è molto utilizzato dagli ingegneri per controllare le deportanza su profili angolari di diversa altezza 5mm, 10 mm e viene anche usato per regolare l’incidenza del flap. Vi è un aspetto interessante viene chiamato anche Gurney Flap adottato dal team americano del pilota Dan Gurney inroducendolo nel 1971.

Rake: Indica un assetto tipicamente rivolto verso il basso con la parte posteriore della monoposto molto rialzata.

Resistenza: Chiamata anche Drag è la forza orizzontale risultato della somma delle pressioni degli attriti sui profili alari e sulla carrozzeria che si e al moto. La potenza prodotta dal motore serve a vincere la resistenza aerodinamica e anche quella degli attriti delle ruote in formato minore. In pratica ridurre la resistenza a pari della potenza equivale a una velocità più elevata, si può anche misurare in un altro modo, misurando la scia che la monoposto lascia nella parte posteriore ovvero i sistemi vorticosi.

Tappeto Mobile: E’ una delle componente delle gallerie del vento che a seconda delle esigenze dei tecnici può essere mobile e raggiungere velocità molto elevate riproducendo il moto aria/pista/vettura, oppure può essere fisso.

Tea Tray: E’ la piastra sotto il muso della monoposto ed è il punto più vicino al suolo di tutta la vettura dove si generano le pressioni più basse. Tea Tray è stato sotto l’occhio delle polemiche poiché alcuni team lo hanno reso troppo flessibile allo scopo di generare più prestazione.

Telemetria: Serve a far capire agli ingegneri, tecnici e ai piloti come si comporta la vettura in varie sezioni della pista, nel 2002 è stata ideata la telemetria bidirezionale ossia con segnale di ritorno durante l’andamento della gara, in modo che l’ingegnere avesse in tempo reale le prestazioni della macchina e dare per radio consigli utili al pilota.

Tubo Venturi: Detto anche Canale è a sezione variabile per ottenere una velocità d’aria molto alta e una pressione molto bassa, questo tubo/canale è stato studiato maggiormente dai tecnici nel 2022 quando sono ritornate le nuove monoposto a effetto suolo.

Turbocompressore: Componente dei motori sovralimentati che ha il compito di comprimere l’aria all’interno del cilindro per aumentare il volume d’aria, di conseguenza si ha un aumento dei cavalli vapore ossia della potenza, con aumento del rapporto di compressione. Per diminuire le elevate temperature dei motori sovralimentati con turbocompressori si utilizzano svariate soluzioni quelle più usate sono gli intercooler aria acqua o aria aria che abbassano le temperature del polmone di aspirazione.

Turbolenza: Oscillazione della velocità delle particele d’aria nelle varie parti delle monoposto influenzandone negativamente la prestazione della macchina.

Auguro una buona lettura con la speranza che sia ben chiaro, purtroppo non sempre è facile spiegare certe terminologie tecniche il mondo della Formula 1 e del Motorsport in generale è molto complesso al tempo stesso affascinante.

Di Stefano Penner

Foto: Twitter Scuderia Ferrari HP