La casa milanese per l’appuntamento in terra messicana porterà le mescole più dure della gamma, C1,C2,C3. Pista che si presenta con un layout molto veloce quasi come quello di Monza, ma con una incognita l’aria più rarefatta per i 1300 mm sopra il livello del mare che mette a dura prova l’afifdabilità dei motori.

La F1 dopo Austin approda in Messico per il Gp di Città del Messico in una pista con un layout molto veloce quasi uguale a quello di Monza in cui si registrano velocità molto elevate, con una incognita l’aria rarefatta infatti il tracciato messicano si trova a 1300 metri sopra il livello del mare condizione molto precarie per l’affidabilità dei motori. L’asfalto si presenta abbastanza abrasivo coi pneumatici pertanto la Pirelli porta le C1,C2,C3 il compound più duro della gamma per salvaguardare la sicurezza e garantire sempre lo spettacolo in pista.

Di Stefano Penner

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