Doppia infrazione dell’articolo 55.10, per il messicano un avvertimento e 5s di penalità

A 3h dalla fine della gara finalmente è ufficiale: Sergio Perez è il vincitore del GP Singapore 2022. Nulla da fare per i tifosi della Rossa che speravano in un intervento più drastico da parte dei direttori di gara. Dopo aver chiamato lo stesso pilota a colloquio è stato infine confermato l’ordine d’arrivo in pista, ma cosa è accaduto nello specifico?
Il pilota della Red Bull ha infranto in due occasioni l’articolo 55.10 del regolamento di gara, che prevede che chi conduce il GP si mantenga a una distanza di non oltre 10 lunghezze (1 lunghezza=lunghezza di una monoposto) dalla safety car. Le infrazioni sono accadute al giro n.10 e al giro n.36, sempre nel tratto rettilineo fra le curve 13 e 14.
Circostanze identiche, ma conseguenze diverse: la FIA, dopo aver ascoltato anche le ragioni di Perez, che lamentava le condizioni del tracciato come impedimento al mantenere la distanza prefissata, ha deciso di limitarsi a un semplice avvertimento riguardo al primo episodio. Nonostante gli stessi commissari avessero evidenziato come le criticità della pista riguardassero solo alcuni punti del tracciato, è stata non tanto l’infrazione in sè, quanto la recidività a esser punita, mediante 5s di penalità causati dall’episodio al giro n. 36.
La scelta della direzione gara è stata quella che entrambi i team più interessati (Red Bull e Ferrari) si aspettavano, tant’è che sia Sergio Perez che Charles Leclerc, come si evince dai team radio, correvano per star rispettivamente al di sopra o al di sotto dei 5s di distacco. Una decisione che quindi, rispecchiando regolamento e procedure ufficiali, non va a modificare i risultati ottenuti in pista e premia l’ottima prestazione di Perez, al secondo successo stagionale.
PHOTO: Oracle Red Bull Racing Twitter
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