Carpi attivissimo nelle prime fasi del mercato estivo, momento fondamentale per costruire la rosa per la stagione 2018/19. Il Carpi anche quest’anno punta a scommesse dalle categorie inferiori per salvarsi il prima possibile, giocando un discreto calcio e puntare se si può ai play off cercando di soffrire il meno possibile. Anche l’allenatore Chezzi viene dalle serie inferiori. Primi colpi in entrata Vano, Frascatore e Piscitella. In questi giorni si sta lavorando al riscatto di Melchiorri, bomber salvezza, riscatto fissato a 1,3/1,5 milioni di euro, ma con la cessione di Mbakogu a 3,5 al Leeds il margine è sicuro. Il Carpi vuole fare attenzione alle spese e al monte ingaggi, ed è una delle società modello in Italia, molto ben funzionante. Potrebbero partire Pachonik e Colombi ma solo per cifre alte perchè tasselli fondamentali della rosa biancorossa. Il sogno in attacco è Kozak del Bari, esperto attaccante classe 89 della Repubblica Ceca, molto alto, ha vestito anche la maglia della Lazio nel 2009. Per l’attacco sondato anche Diop, attaccante che salvò il Modena il primo anno di C prima del disastroso fallimento. I biancorossi dovrebbero aver preso anche Tutino, attaccante 96 del Napoli in prestito al Cosenza. Obbiettivi anche Pinzauti del Pontedera, Traorè classe 2000 dell’Empoli e Piu attaccante sempre dell’Empoli classe 96. Per la difesa piace Pellizzer classe 89 dell’Entella con più di 200 presenze in serie B potrebbe portare sicurezza alla difesa del Carpi gia molto sicura di per se. Piace anche El Ouanzi, attaccante egiziano dell’Ercolanese, classe 91 ala sinistra. In uscita Verna va al Pisa, in bilico invece Malcore, Nzola e Calapai che potrebbero lasciare l’Emilia, Saric e Mbaye per ora rimangono. Tanti nomi, molte scommesse e occhio al bilancio, questa è la politica vincente di Bonacini che gestisce da anni una società modello. Ora l’allenatore è Chezzi che sulla falsa riga di Calabro punta alla salvezza del Carpi e se si riesce magari potrebbe regalare ai tifosi del Carpi i play off, salvezza ribadisco rimane l’obbiettivo. Foto Wikipedia.