Baku, circuito magico che da oggi diventa leggendario visto le due partenze dalla griglia, una combinazione tra suspance e spettacolo senza eguali nella storia della F1. Alle quattordici puntualmente parte in pole il ferrarista Leclerc, pole che però dura solamente tre giri. Il giovane talento monegasco viene sorpassato da Hamilton, e con Verstappen si accende una sfida entusiasmante. Secoli addietro l’altro ferrarista Sainz jr. Le due monoposto del cavallino fanno subito un pit-stop a testa passando alle gomme bianche, e perdono terreno con Perez che inizia a guadagnare posizioni su posizioni.
Un gp nella norma, almeno così appare in una location formidabile quale Baku. Tutto nella norma sino al giro trenta, giro in cui Stroll si schianta a una velocità elevatissima, per fortuna nessuna conseguenza e pronta la safety car. La sfida per il podio è tra Hamilton-Perez-Leclerc, a tutto gas! Non è tutto qua, a due giri dalla fine accade l’impensabile: Verstappen sbatte e perde il primo posto a gara ormai vinta, e dai piani alti arriva la decisione clamorosa di interrompere la gara.
L’attesa sembra infinita, e dopo quasi una mezz’ora si riparte dalla griglia di partenza con Hamilton che esce subito. A conquistare il GP di Baku è il messicano Red Bull Sergio Perez, secondi e terzi Vettel-Gasly, con il pilota tedesco che torna sul podio dopo Turchia 2020. Leclerc si consola con un amaro quarto posto, che non serve a granchè, ottavo Sainz jr.
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